domenica 5 novembre 2017

biografia

Attrice, regista, autrice, pedagoga.  Laureata con lode in Drammaturgia a Bologna con il prof. Claudio Meldolesi,  si forma sotto la guida della regista argentina Graciela Ferrari, poi lavora in Polonia nel Teatr Osmego Dnia, con la direzione del regista Lech Raczak, e con lo stesso regista nella compagnia internazionale Sekta.  Vive a Verona, lavora in Italia e all'estero. Fino a oggi ha compiuto numerossissime tournée europee. Ha condotto laboratori teatrali in tutt’ Europa, co-organizzato e co-diretto spettacoli e progetti speciali in collaborazione con compagnie e attori  europei, con istituzioni pubbliche e organizzazioni del sociale.  Lavora all'organizzazione di eventi culturali e con Dima Contemporary Art Onlus realizza azioni performative e partecipate. Come pedagoga e formatrice lavora nella scuola, con insegnanti e studenti, in progetti di formazione, e nelle aziende in progetti di welfare. Come regista ha diretto in Teatri Stabili, teatri dell'Opera, teatri per ragazzi.
Ha collaborato con vari periodici come critica teatrale e ha tradotto testi letterari e saggistici dalla lingua polacca. È autrice, anche con altri, di diversi testi teatrali e della drammaturgia di alcuni progetti speciali. Da anni lavora anche per il teatro ragazzi.


Actress, director, author. Graduated cum laude in Dramaturgy in Bologna in DAMS with the prof. Claudio Meldolesi, is formed at the beginning under the guidance of Argentine director Graciela Ferrari, then worked in Poland in Teatr Osmego Dnia, with the leadership of Lech Raczak director.  with the same director in international Sekta Company.
She lives in Verona - and works in Italy and abroad. Till today she took part in many European tours. She has conducted many theatrical workshops across Europe, co-organized and co-directed shows and special projects in collaboration with different actors and theatre companies, with istitutional prtners ans social organization. Toghether with Dima Contemporary Art Onlus sets perfomaces and artistics events with large partecipation of people.

As a pedagogue and trainer works in schools, with teachers and students, in education projects, and in companies for welfare projects. As a director he has directed in DramaTheatres, Opera theaters , theaters for kid and youth.
She has worked with various periodicals as a theater critic and has translated literary texts and essays from Polish language. She's the autor, with others, of screenplays and of he dramaturgy of various special projects. 


ALCUNI fra gli SPETTACOLI
I colori del buio, regia di Graciela Ferrari
Se un giorno in una città felice.. da La peste di A. Camus, regia Lech Raczak
L'ascesa, da Osip Mandel'stam, regia Lech Raczak
Rapporto da una città assediata, da Z. Herbert, regia Lech Raczak
La carne, regia Lech Raczak
Terra di nessuno, regia Lech Raczak
Orbis tertius, da "La terra desolata" di T.S.Eliot, regia Lech Raczak
La pietra e il dolore, da K. Schulz, regia Lech Raczak
Apis - l'imitazione della rosa, da C. Lispector, co- regia Vincenzo Todesco
Belladonna da A. Achmatova, M.Cvetaeva, E. Dickinson, in collab. con Giuliana Urciuoli
I veleni di Cagliostro, regia di Lech Raczak
In viaggio con Arlecchino, testo e regia di Gianni Franceschini, AIDA.
Il mio letto è una nave, da J. Saramago, regia Daria Anfelli
Mistero, regia Lech Raczak

La guerra vigliacca, regia di Daria Anfelli
La porta delle locuste, da A. Kurosawa e R. Akutagawa, regia Lech Raczak
Plac Wolnosci - Piazza della Libertà, Teatro Stabile di Legnica, Testo e regia Lech Raczak
Farfalle color di zolfo, da Una stanza tutta per sé di V. Woolf, co regia Vincenzo Todesco
La corsa dei fuochi, testi e regia di Ida Travi.
I vestiti nuovi dell'imperatore, testo e regia di Daria Anfelli
La notte delle anguane, testi di Raffaella Benetti, regia Daria Anfelli
Rabbi Maharal i Golem, Prod. Asocjacja 2006, testo di M. Rembarz, regia Lech Raczak
L'alba delle libertà, da un'idea di Fiorenza Coppari, testo e musica di Marco Ongaro, Regia Paolo Valerio - Fondazione Atlantide e Università di Verona
Nowe szaty krola -Teatr Fredro di Gniezno, regia Daria Anfelli

Correva l'anno 5703, dai racconti di Marek Edelman, co-prod. Assessorato Cultura - Biblioteca Comunale D. Lorenzo Milani di S.Martino Buon Albergo.
A nome loro, recital con musica dal vivo sull'Esodo dall'Istria, per il giorno del Ricordo.
Bal w operze, di J.Tuwim, Teatr Osterwa di Gorzow, e Teatr Nowy di Lodz, regia Daria Anfelli e Lech Raczak
Kto sie boi wysokiego C? Teatr Wielki Opera di Poznan, testo e regia Daria Anfelli
Don Giovanni,  Teatr Wielki di Poznan, Regia Pippo Delbono, collaborazione alla regia Daria Anfelli
Crisi: istruzioni per l'uso, Ensemble Teatrale 22 gradi, regia Daria Anfelli
90 novanta, Ensemble Teatrale 22 gradi, regia Daria Anfelli
Ach, zylismy.. , regia Lech Raczak




sabato 4 novembre 2017

Ach... żyliśmy

Ach...Żyliśmy 

Fundacja Orbis Tertius z Poznania
Ach... żyliśmy
hommage dla Kantora i Teatru Ósmego Dnia
scenariusz i reżyseria: Lech Raczak
światło i wideo: Krzysztof Urban
produkcja: Centrum Rezydencji Teatralnej SCENA ROBOCZA w Poznaniu
wykorzystano teksty Tadeusza Kantora, Czesława Miłosza i Lecha Raczaka oraz fragment Requiem Wolfganga Amadeusza Mozarta; cytuje się fragment wiersza Fryderyka Hölderlina; piosenka z muzyką Katarzyny Klebby;
obsada: Daria Anfelli, Małgorzata Walas-Antoniello, Adam Wojda



Fot. Maciej Zakrzewski


Recensione di Juliusz Tyszka da Teatr.pl

Ach...Żyliśmy

Fundacja Orbis Tertius - Poznań
omaggio a Kantora e a  Teatr Ósmego Dnia 
drammaturgia e regia Lech Raczak
luci e video: Krzysztof Urban
produzione: Centrum Rezydencji Teatralnej SCENA ROBOCZA w Poznaniu
utilizzati testi di Tadeusz Kantor, Czesław Miłosz e Lech Raczak e un frammento del  Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart; cirazione da versi di Friedrich Hölderlin; canzone  con la musica di Katarzyna Klebba;
attori: Daria Anfelli, Małgorzata Walas-Antoniello, Adam Wojda

 

 

 

martedì 18 ottobre 2016

a nome loro



di e con Daria Anfelli   musica dal vivo Giovanni Ferro  luci e video Piet Paeshuyse

Recital con immagini e musica dal vivo, nel quale il ricordo diventa diretto,famigliare e struggente e evoca con forza un mondo che è scomparso per sempre, ma resta vivo nella lingua, nella cucina, nei sapori, nelle canzoni, nella insanabile nostalgia degli esuli.

Racconti in prima persona e brani di diari, canzoni, ricette di cucina, ricordi, bagagli, abbandono, umiliazione, nostalgia di tutto, della terra, dei nomi, del mare. degli odori, della casa, dei vecchi e degli amici rimasti là, smarrimento per  l'insensata violenza e i giochi di potere che cancellano persone, diritti, proprietà famiglie, relazioni, radici. Mio padre, mia nonna che accanitamente continuano dopo l'esilio a preparare conserve, confetture, cetrioli, minestre e palacinche, che attraverso i sapori evocano la cittadinanza e mantengono i sensi aperti al ricordo, al piacere di un mondo che invece è perduto per sempre.



Ogni identità è anche orribile, perché per esistere deve tracciare un confine e respingere chi sta dall'altra    parte...I confini chiedono spesso sacrifici di sangue, provocano morte...
Claudio Magris


giovedì 1 aprile 2010

DEBUTTO PER IL GIORNO DELLA MEMORIA 2010

CORREVA L'ANNO 5703
RACCONTO SPETTACOLO SULL'EROICA INSURREZIONE DEL GHETTO DI VARSAVIA DEL 1943
Dalle testimonianze di Marek Edelman
Nel testo brani di Marek Edelman, Halina Birenbaum, Dina Pronicheva.
Testi poetici di Wladyslaw Szlengel.
Ideazione e racconto di Daria Anfelli.
Materiali Video dell'Istituto Storico Ebraico di Varsavia. 
Montaggio audio-video Piet Paeshuyse.
Collaborazione alla regia Lech Raczak.
Prod. Uqbarteatro e Assessorato alla Cultura - Biblioteca Comunale Don L. Milani di S.Martino Buon Albergo - 
www.uqbarteatro.it/correvaL'anno5703

domenica 15 giugno 2008

FARFALLE
COLOR DI ZOLFO

liberamente ispirato a Una stanza tutta per sé
di Virginia Woolf


di e con
Daria Anfelli
Co-regia
Vincenzo Todesco
da un'idea di
Daria Anfelli e Elisabetta Zamarchi

scene, dias, luci e tecnica
Vittoria Coccia
produzione
Uqbarteatro

Ho osato scrivere una lettera a Virginia Woolf. Da tempo ci pensavo;

ho immaginato che potesse davvero riceverla;

mentre scrivevo mi sono accorta

che il suo sguardo buca il tempo,

potevo parlarle apertamente di ciò che ci accade,

ho lasciato fluire il pensiero.

Sono certa che durante lo spettacolo in qualche modo

lei aleggia sopra la scena, anche se è un’idea buffa

Anche chi è in teatro, però, se ne accorge. D.A.


“Gentile signora Virginia Woolf,

le scrivo a proposito di quelle farfalle color di zolfo che in un giorno d’autunno

le è sembrato di vedere fra i lillà fioriti della campagna inglese.

Era una visione! In autunno non fioriscono i lillà, né si vedono insetti tra i fiori.

Anch’io però le vedo talvolta, e volevo dirle che quelle farfalle

potevano salvarle la vita


I dared to write a letter to Virginia Woolf. For long time I thought about it;
I imagined she could really receive it;
While I wrote I noticed
that her gaze pit time,
I could talk openly about what happens here,
I left thinking flown.
I am sure that during the show in some way
she hovers over the scene, even if it is a funny idea
People in theater, however, feel it too. D.A.

"Dear Mrs. Virginia Woolf,
I'm writing you about those sulfur-yellow butterflies that in a day of autumn
you seemed to see among the blooming lilacs in the English countryside.
It was a vision! In autumn no lilacs bloom and no insects fly among the flowers.
However, sometimes, I see them too, and I wanted to tell you that those butterflies could save your life "

C'è una lettera che aspettava da tempo di essere scritta. La stanza tutta per sé è il camerino di un'attrice appena uscita di scena. la lettera è un foglio bianco che attira come una finestra spalancata. Nell’ ombra della stanza si sente una presenza leggera ma potente: la scrittrice scesa nel fiume con le pietre nelle tasche è nell’aria. Ci sono molte questioni che aspettano una sua risposta.
Nell’intimità della stanza l’attrice scrive la lettera – un flusso di pensieri che sulle tracce dei testi della Woolf racconta lo stato delle cose e del proprio cuore: una lettera infarcita di emozioni, domande, citazioni poetiche, grida e sussurri, piena di affetto e gratitudine, ma anche di ironia e amarezza, e di desiderio di amore. L'attrice come un prestigiatore gioca con l'ombra: la lettera appare, scompare, brucia, si ricrea, prende il volo, mentre sullo sfondo si materializzano le sue visioni in immagini che avvolgono la stanza e in musica che irrompe come un colpo di vento nella quiete.
In un mondo tutto proiettato all'esterno, il camerino è la stanza superstite dell'intimità, e confina con il teatro, luogo della libertà, del gioco e della profondità.
L'attrice tornerà lì a far sorridere e commuovere la gente, Virginia Woolf sarebbe d'accordo sulla scelta. La signora ha tempo per la risposta.
Info: uqbarteatro@gmail.com

venerdì 13 giugno 2008

LA STAMPA

Da L’Arena - Mercoledì 19 Marzo 2008 - Spettacoli

Daria Anfelli dà voce a Virginia Woolf e alla sua solitudine

«Le scrivo a proposito di quelle farfalle color di zolfo...»: inizia con questa richiesta di ascolto, rivolta alla scrittrice Virginia Woolf, lo spettacolo di Daria Anfelli presentato nell’auditorium della Gran Guardia. «Farfalle color di zolfo», questo il titolo, è una citazione da «Una stanza tutta per sé» della Woolf, scritto nel 1929, ed è il grido che la stessa Anfelli indirizza alle donne, cercando di analizzarne la situazione attuale. I ritmi vorticosi e frenetici dello spettacolo hanno tenuto il pubblico con il fiato sospeso fino alla fine, facendolo passare dalla solitudine dell'attrice, chiusa nel suo camerino e intenta a scrivere una lettera, all’angoscia del presente e del futuro, arrivando a sfiorare toni ironici dalle melodie rock. Ad accompagnare l’Anfelli - sola su un palcoscenico in cui compaiono una sedia, un tavolino rotondo e una valigia beauty case - un maxi schermo che ha inviato immagini di guerra, di farfalle, brani di citazioni poetiche...
«Lo spettacolo», ha affermato la regista-interprete, «è un omaggio alla scrittrice prematuramente scomparsa (nel 1941, ndr) alla quale ho deciso di scrivere una lettera. Protagonista è un’attrice che si sofferma sullo stato attuale delle cose..." . La protagonista non si rivolge al pubblico ma esprime i suoi pensieri attraverso un monologo che, con il passare del tempo si fa più forte, con grida e sussurri, per confluire nella tecnica del flusso di coscienza, utilizzata dalla stessa autrice nei suoi romanzi... EL.AL.

lunedì 19 maggio 2008


NAVIGARE NECESSE EST

Spettacolo molto liberamente ispirato alla favola d'amore
"IL RACCONTO DELL'ISOLA SCONOSCIUTA", di Josè Saramago
e alla poesia IL MIO LETTO È UNA NAVE di
R.L.Stevenson

con
Daria Anfelli, Evelina Pershorova


realizzazione scenografica

Raffaella Dolci, Raffaello Zoccatelli

consulenza artistica

Lech Raczak

testo e regia

Daria Anfelli

produzione

Teatro Oplà

distribuzione

Uqbarteatro e Teatro Oplà


Un uomo chiede al Re una barca per trovare un'isola sconosciuta.
Il Re dopo lunghe trattative gliela concede.
Ma marinai che lo accompagnino non ce ne sono, perché nessuno crede che esistano ancora isole non segnate sulle carte geografiche, e poi a tutti bastano quelle.

Una donna stufa di lavare palazzi e sgobbare per il Re decide di seguirlo, e così si incontrano al porto.
La barca li aspetta, ma il loro sarà un viaggio diverso da quello previsto, perché senza equipaggio una barca non va lontano.

Lontano
però andranno lo stesso, perché ciò che si vede alla luce del giorno non è uguale a ciò che si vede di notte, e i due protagonisti scoprono la rotta di un viaggio davvero unico: verso un’isola sconosciuta che non è segnata su alcuna mappa, perché non è mai ferma né uguale a se stessa.

A man asks the King for a boat to find an unknown island .
The King after lengthy negotiations gives it to him
But there are no sailors who accompany him , because nobody believes that there are still islands not marked on maps, and they all think all those enough.
A woman tired to wash palaces for the king decides to follow him, and so they meet at the port.
The boat awaits them, but they undertake a different trip than expected, because without a crew a boat does not go away.
But they'll go far anyway, because what you see in daylight is not the same as what you see at night, and the two protagonists discover the route of a unique journey towards an unknown island that is not marked on any map Because it never stops nor is never equal to itself.